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La mia metodologia

Clara PerraLa metodologia italiana per strumenti a percussione è nata e si è sviluppata su due grandi filoni: quello della grande tradizione bandistica e quello della musica popolare.
La tradizione bandistica e le grandi scuole di tamburo europee, dalle quali derivano i popolarissimi rudimenti, ci hanno dato la tecnica del tamburo, quella dei timpani e dei piatti a due; la musica popolare, la tecnica dei tamburi a cornice, delle nacchere, e dei cosiddetti strumenti “accessori” delle percussioni.
Il tamburo in Italia era usato persino dai venditori ambulanti per richiamare i clienti.
Quando da bambina andavo al mare in Puglia, ad esempio, c’era un gelataio che aveva una tecnica sul tamburo da far impallidire i miti americani dell’epoca.
Con l’avvento del cinema muto anche le tastiere raggiunsero livelli di virtuosismo impensabili per l’epoca. Difatti, quando i cinema adottarono il sonoro, molti artisti continuarono ad esibirsi in concerto con arrangiamenti per xilofono solista e orchestra.
Da questa metodologia di massa sono nate varie scuole, tra cui quella della famiglia Buonomo che a Napoli, quando io studiavo, contava ben otto percussionisti dei quali quattro costituivano la sezione timpani e percussioni dell’Orchestra del Teatro di S. Carlo.
La metodologia che uso, e che ho adottato anche per i miei allievi, è la stessa che ha favorito la mia carriera è cioè quella che ho appreso dal mio maestro Antonio Buonomo.